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Comportamentismo vs Cognitivismo

Perché l'approccio Cognitivo Zooantropologico funziona meglio degli altri metodi?



Il metodo Cognitivo Zooantropologico è l'approccio basato sui più recenti studi scientifici in merito alla psicologia canina attraverso i quali si riconosce il fatto che il cane è un essere con dei bisogni e che ha una mente senziente che prova delle emozioni e che attraverso il vissuto, la percezione degli stimoli elabora delle convinzioni e dei comportamenti.



La differenza sostanziale tra questo metodo e gli altri due approcci più diffusi e quindi conosciuti, il metodo tradizionale (classico) e il metodo gentile, è che questi ultimi sono basati sul modificare prettamente il comportamento del cane riferendosi a uno schema di rinforzi e punizioni, il cosiddetto Condizionamento Operante.



Il metodo classico è focalizzato maggiormente sul concetto di Capobranco sulla modifica del comportamento attraverso azioni coercitive (strattoni, imposizioni, ...). Il metodo gentile invece è maggiormente focalizzato sulla modifica del comportamento attraverso il bocconcino (rinforzo positivo).



Entrambi questi metodi tralasciano il fatto che alla base di ogni comportamento vi sono uno o più bisogni insoddisfatti da parte del cane e/o problemi di relazione e gestione da parte della famiglia.



I comportamenti problematici espressi dai cani, infatti, sono la parte visibile di uno o più problemi nascosti in profondità, proprio come la punta di un Iceberg.



L'approccio Cognitivo, a differenza dell'approccio classico o gentile, prevede che si vada a ricercare ciò che si trova in profondità e non si limita a modificare il comportamento mostrato che rappresenta il sintomo (v. punta dell'Iceberg).


Solo andando a ricercare e a risolvere ciò che c'è in profondità o alla radice, è possibile modificare il comportamento problematico in maniera etica e definitiva.



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